Il Santuario

Dopo il solenne riconoscimento della santità di Santa Clelia proclamata dal Papa San Giovanni Paolo II il 9 aprile 1989, è aumentata la devozione a questa giovane santa, Clelia Barbieri. Tale devozione si manifesta dal numero crescente di pellegrini che vengono alle Budrie   mossi dal desiderio di incontrare il Signore in un cammino di fede.

E’ evidente che S. Clelia continua la sua missione di catechista per portare i suoi devoti alla pienezza della vita cristiana attraverso i sacramenti della confessione, comunione e una vita  di preghiera. Tanti proprio qui ritrovano quella pace e fede che le vicende della vita avevano oscurato e ritornano, poi, a ringraziare e lodare Dio. Tutto questo é confermato dalle migliaia di fedeli che occorrono per il 13 luglio, giorno della sua morte.
Ma anche ogni giorno tanti pellegrini giungono alle Budrie con il loro carico di angosce e fatiche e trovano aiuto, consolazione e fede. Nei fine settimane, tutto l’anno, i  gruppi parrocchiali di ragazzi di Prima Comunione e di Cresima, giovani e famiglie vengono al  centro di spiritualità per uno o più giorni di ritiro o giornate di riflessione e incontri formativi. E’ interessante leggere le note che tanti pellegrini scrivono nel libro delle firme in santuario.  Si nota un rapporto vivo, personale, di amicizia e fiducia con Santa Clelia. Anche la corrispondenza e il telefono sono diventati mezzi per conoscere Clelia e continuare un rapporto spirituale con i suoi devoti.

Nell’omelia del giorno della Consacrazione dell’Altare ove è collocata l’urna di S. Clelia, il Cardinale Giacomo Biffi, si esprime  così:

“Questo altare resterà come la cattedra dalla quale S. Clelia non cesserà di impartire la sua preziosa lezione di vita. Ella è qui,  non solo con le sue spoglie mortali, ma con il suo spirito, la sua santità suscitatrice di santi, la sua vocazione di annunciatrice del Vangelo. In questo oratorio, dove ha esercitato il suo ministero di fatto di “Operaia della dottrina cristiana”, continuerà ricordarci che l’inizio immancabile di ogni salvezza è’ dato dalla verità eterna, che  ci è stata donata dalla misericordia divina e che noi siamo chiamati a conoscere e ad assimilare”

“In questa sacra aula, noi intendiamo con questo rito aprire una scuola: una scuola di fede,  di generosità cristiana, di coraggiosa testimonianza al Regno di Dio, al suo primato , alle sue forti esigenze, di attenzione operosa ai fratelli, di semplice e d obbediente vita ecclesiale; una scuola affidata a una fanciulla povera ed illetterata che essendo stata eccezionalmente docile alla voce dello Spirito Santo ed essendosi sempre mantenuta in perfetta e cordiale sintonia con il magistero autentico della Chiesa, ci è stata regalata come maestra della bontà provvidente del Padre, perché ci insegni come si adori in spirito e verità e con quale ardore   di purificazione e di donazione si debba amare Dio.”

                                                                                       (Dall’Omelia del Card. Giacomo Biffi)